Dal secondo dopoguerra in poi il numero di avvistamenti UFO è cresciuto esponenzialmente. Analogamente sono aumentati i casi di testimoni oculari che affermano di aver visto i resti di velivoli alieni precipitati al suolo: in molti casi accanto ai rottami metallici vi erano i corpi senza vita di esseri alieni poi misteriosamente scomparsi.
Un tipo di storia che prese a circolare subito dopo gli avvistamenti di Kenneth Arnold fu quella in cui si parlava di velivoli alieni precipitati al suolo. Il più ricorrente di questi racconti nacque dall’incidente che sarebbe accaduto a Roswell nel Nuovo Messico nel 1947.
Alcuni anni dopo un ingegnere civile, Grady Landon Barnett, cominciò a raccontare agli amici di aver notato il giorno dopo l’incidente, a 400 Km da Roswell, una luce solare che balenava da un oggetto metallico immobile sulla superficie del deserto.
Scambiandolo per rottami di un aereo, Barnett si precipitò sul posto, dove fu subito raggiunto da alcuni studenti di archeologia che lavoravano in zona e tutti insieme si misero a fissare quell’orribile natura morta che cuoceva al sole del mattino.
Il velivolo, ovale e largo 9 metri, era spaccato in due come un melone maturo. Dei cadaveri erano sparsi a terra; altri si trovavano ancora a bordo. Ma i corpi erano diversi da quelli che Barnett e i suoi compagni avevano visto fino a quel giorno: calvi, con occhi piccoli e una grossa testa, indossavano tute grigie senza cinture o cerniere lampo. Secondo gli amici di Barnett, che divulgarono l’episodio dopo la sua morte, arrivò un reparto di militari che isolò la zona, ammonì i civili che avevano “il dovere patriottico” di non menzionare l’incidente e li cacciò via. Dove erano finiti i rottami del disco volante e i resti degli alieni? Secondo Barnett l’esercito avrebbe caricato tutto in un camion. Trentadue anni dopo l’episodio, Charles Berlitz e William Moore pubblicarono un libro sull’argomento, rivelando la testimonianza di Barnett e di altri, e sostenendo che i cadaveri perfettamente conservati erano custoditi in un magazzino della CIA a Langley in Virginia. Le accuse di un intervento del governo per mettere a tacere il caso sono continuate fino ai giorni nostri, ma finora i tentativi di trovare prove convincenti e certe convalidate da testimonianze inoppugnabili non hanno dato alcun esito.
La pubblicità data al caso di Roswell potrebbe aver causato segnalazioni simili. Secondo una di queste storie, che cominciò a circolare in alcuni circoli di ufologi alla fine del 1978, un velivolo simile a un disco avrebbe fatto un atterraggio di fortuna in Messico, a una cinquantina di chilometri dal confine con il Texas, il 7 luglio 1948. Tra i rottami era stato trovato il cadavere carbonizzato di un pilota alieno. I rottami erano stati rimossi da un’unità dell’esercito messicano e americano, ma solo dopo che un giovane fotografo della marina americana aveva scattato numerose fotografie dell’extraterrestre. Il fotografo avrebbe conservato alcuni negativi e si sarebbe deciso a trent’anni di distanza dal fatto a pubblicare le foto anonime. Gli ufologi liquidano questo racconto e le fotografie come uno scherzo di cattivo gusto rimarcando come la sagoma che appare nelle foto potrebbe essere benissimo il cadavere di un pilota rimasto ucciso nella caduta di un aereo privato.
I piloti di dischi volanti finiti fuori rotta evidentemente non avevano preferenze quando si trattava di fare atterraggi disastrosi. Un incidente fu segnalato nel territorio roccioso delle Svaalbard, un gruppo di isole artiche 800 Km a nord della Norvegia. Un altro veicolo spaziale si sarebbe schiantato al suolo in Polonia e il pilota sarebbe stato estratto dai rottami ancora vivo. L’alieno sarebbe stato trasportato d’urgenza in ospedale, dove i medici avrebbero tentato di togliergli la tuta metallica, ma dopo aver staccato un bracciale, l’alieno morì. Probabilmente il cadavere fu trasportato in Unione Sovietica.
Gli ufologi più attenti non danno molto credito alle storie di velivoli alieni precipitati al suolo perché spesso si basano su semplici chiacchiere anziché su solide testimonianze. Tuttavia molti appassionati di fenomeni UFO continuano a sostenere la veridicità dei racconti. Se il governo è riuscito davvero ad occultare le prove dell’esistenza di astronavi aliene e dei loro equipaggi, non è stato in grado di arginare le crescenti segnalazioni di extraterrestri. A quanto pare, questi ultimi cercano uomini e donne qualunque per farne loro rappresentanti, ingiungendo loro di diffondere nel mondo una specie di vangelo cosmico. Parlano anche di misteriosi incontri con extraterrestri angelici e i racconti sono in genere contraddittori, illogici, messianici. Pochi ufologi hanno creduto ai contattati, ma nonostante o proprio per questo, costoro sono spesso diventati degli eroi agli occhi della pubblica opinione, trascinando con sé un gran numero di seguaci. Autori di libri popolari sulle loro esperienze, sono apparsi in talk show radiotelevisivi fin dagli anni ’50 e continuano a farlo ancora oggi, anche se meno spesso.