Quello di Pearl Curran, anonima casalinga di St. Louis, è uno dei casi di scrittura automatica più famosi nella storia della parapsicologia. Grazie all’intervento della sua interlocutrice astrale, una quacchera inglese del ‘600 di nome Patience Worth, la Curran diede vita ad un’enorme produzione letteraria comprendente drammi, poesie e racconti.
La letteratura parapsicologica è ricca di storie e di aneddoti nei quali le anime dei trapassati hanno utilizzato i mezzi più disparati per comunicare con i vivi. La manifestazione della presenza degli spiriti, compresi i loro messaggi, avveniva nella maggioranza dei casi mediante l’intermediazione di soggetti particolarmente sensibili a tali presenze.
Questi soggetti sono in genere definiti medium. Viceversa, in diversi altri casi, fenomeni paranormali si sono manifestati anche in modi e circostanze del tutto involontarie e indipendenti dalla presenza di un medium dichiarato tale.
A tal proposito uno dei casi più straordinari nella storia del paranormale ebbe inizio con una tavola Ouija. Era una sera di giugno del 1913 quando una casalinga di St. Louis di nome Pearl Curran decise, come più volte le era capitato, di trascorrere del tempo utilizzando la tavola. Quella sera però rimase particolarmente stupita nel leggere un messaggio che via via andava componendosi sotto i suoi occhi: “Perché lasci che il dolore ti rubi il cuore? Il tuo petto è la sua nutrice, il mondo la sua culla e il focolare la sua tomba”.
Questo messaggio era simile ad altri ricevuti dalla Curran, ma il presunto autore rimaneva misterioso. Nel corso dei giorni seguenti lo spirito si manifestò più volte finché nel mese di luglio si presentò dicendo di essere Patience Worth, una quacchera inglese del ‘600. Col tempo la tavola Ouija venne messa da parte a beneficio di collegamenti mentali diretti. Da quel momento in poi Pearl e Patience restarono in contatto fino alla morte della Curran, che avvenne nel 1938.
Nelle prime sedute Patience Worth rivelò una predilezione per gli aforismi, ma passò poi ad una produzione letteraria più impegnata, dettando drammi, poesie e racconti. Benché scrivesse in genere in una prosa relativamente moderna, una volta compose un idillio medioevale pubblicato nel 1928 col titolo di “Telka“, in un dialetto anglosassone che pareva risalire a prima del ‘200. Sembrava improbabile che la Curran, poco istruita, fosse l’autrice di una simile opera, anche se alcuni ricercatori pensarono che Patience potesse essere una personalità secondaria nata nell’inconscio della Curran.
Nel 1924 Walter F. Prince, della ASPR (American Society for Psychical Research) di Boston, studiò Patience e rimase colpito dalle sue doti. Essa era capace di scrivere due opere letterarie contemporaneamente, passando dall’una all’altra senza perdere il filo. Prince concluse che l’inconscio della Curran lavorava molto stranamente e che c’era qualcosa che agiva “attraverso il suo inconscio senza essere generato da questo“.
I messaggi di Patience Worth attraverso la tavola Ouija potrebbero essere considerati una forma estrema del cosiddetto automatismo, in cui uno spirito pare guidare la mano del sensitivo che scrive messaggi astrali. Una variante un tempo popolare era la scrittura su ardesia, in cui le parole sembravano apparire su una lavagna senza l’ausilio di un agente umano. La ASPR rifiutò la scrittura su lavagna in quanto sembrava un imbroglio, dato che la si poteva facilmente contraffare.
La spiegazione strettamente psicologica della presenza di Patience Worth, ovvero che si trattasse di una parte dissociata della personalità della Curran, è sostenuta dal fatto che in genere tale comportamento è associato ad una condizione psichica nota come ossessione. Uno spirito ossessivo invade un individuo alterandone la personalità. L’ossessione è considerata un segno premonitore del possesso.