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Le esperienze paranormali di Charles Dickens
11 Ott 2016

Le esperienze paranormali di Charles Dickens

Post by Administrator

Charles Dickens, considerato uno dei più importanti romanzieri di tutti i tempi, ebbe nel corso della propria vita numerose esperienze paranormali. L’inclinazione per il mistero ed il fascino per l’occulto sono evidenti in numerosi racconti dello scrittore britannico, spesso intrisi di spettri e di sinistri personaggi.

Charles Dickens

Charles Dickens

Il Canto di Natale, di Charles Dickens, è probabilmente la più nota storia inglese di fantasmi. Dickens, che visse dal 1812 al 1870, scrisse almeno una ventina di storie di spettri, comprese le cinque incluse nel romanzo Il Circolo Pickwick, pubblicato nel 1836-37. Quando lo scrittore era piccolo, e molto impressionabile, la sua balia Mary Weller gli raccontava storie macabre; infatti, nel David Copperfield, il libro che più ricorda la sua vita, il protagonista dice: “Fu la balia a sostenere che io avevo il privilegio di vedere fantasmi e folletti“.

Benché si tenesse alla larga da medium e sedute spiritiche, la vita di Dickens fu piena di esperienze paranormali. Alla vigilia di Capodanno del 1863, lo scrittore fu turbato da una premonizione mentre giocava con i figli. Nel gioco, si servivano di un pezzo di stoffa nera fissato su un bastoncino e questo funereo oggetto ricordò a Dickens alcuni tetri dettagli del funerale dello scrittore e amico William Makepeace Thackeray, celebrato alcuni giorni prima. Allora ripiegò il pezzo di tessuto ma, ancora turbato dall’ombra che proiettava sul muro, smontò l’aggeggio prima di coricarsi. Il pomeriggio seguente, suo figlio Walter, di 22 anni, morì improvvisamente, a Calcutta, di un aneurisma dell’aorta.

Dickens diceva anche di aver incontrato diversi spettri. Egli era molto affezionato a Mary Hogarth, la sorella minore di sua moglie, la quale perì tragicamente a 17 anni, nel 1837. Dopo la sua morte lo scrittore disse: “Ho sognato che per un anno mi seguì ovunque, talvolta come spirito, talaltra come essere vivente“. Nel 1851, invece, assistette il padre che si sottopose a un’operazione di asportazione di calcoli renali. L’uomo non si riprese dall’intervento e, una notte, lo scrittore si svegliò e vide il fantasma del padre seduto vicino al letto.

Un’altra volta sognò una certa Miss Napier, che non conosceva, e di cui ricordava solo che indossava uno scialle rosso. Un paio di giorni dopo, ebbe inaspettatamente una visita da parte di una signora che indossava uno scialle rosso di nome Miss Napier. La vita frenetica e l’umore cupo dello scrittore fanno supporre che soffrisse di depressione e che non fosse mai ben certo dove finisse la finzione e dove cominciasse la realtà. I suoi romanzi traboccano di situazioni melodrammatiche, di suspense, di misteri e di personaggi sinistri, dei quali egli udiva distintamente ogni parola pronunciata, secondo quanto confidò al critico George Henry Lewes.

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