Le storie di fantasmi autostoppisti sono molto diffuse. Esistono decine di testimoni pronti ad affermare, senza alcuna esitazione, di aver dato un passaggio ad un vero e proprio fantasma. Il caso “Resurrection Mary” a Chicago e quello della “Dama Bianca” di Montpellier sono solo un piccolo esempio di una casistica molto più ampia.
Una sera del 1934, nella sala da ballo “O. Henry” di Chicago, una ragazza litigò con il suo ragazzo e decise di tornare a casa da sola in autostop, ma una macchina la investì, uccidendola. Poiché non si conosceva il suo nome, divenne nota come “Resurrection Mary“, dal nome del cimitero della Resurrezione di un sobborgo di Chicago dove fu sepolta.
Cinque anni dopo il suo spettro fece la sua comparsa. Diversi automobilisti, infatti, raccontarono di aver dato un passaggio a una giovane vestita di bianco, la quale chiedeva di essere accompagnata alla sala da ballo o al cimitero, dove svaniva misteriosamente. “Resurrection Mary” era molto riservata, ma insolitamente loquace rispetto agli altri suoi simili, i quali, nelle apparizioni, si dice rompano il silenzio soltanto per indicare la destinazione o per pronunciare qualche minaccia.
“Resurrection Mary” è un’antesignana degli spettri della strada, noti come “autostoppisti fantasma”. Uno dei casi recenti più noti è quello accaduto nel 1981 a Montpellier, in Francia, alla presenza di molti testimoni. Poco prima di mezzanotte, una Renault a due porte accostò al marciapiede per far salire una donna. Nella macchina c’erano già quattro persone, per cui la presenza inattesa dell’autostoppista richiese una risistemazione. Alla fine ella si mise sul sedile posteriore. La macchina continuò la corsa mentre dall’autoradio proveniva musica a tutto volume. Giunti in prossimità di una stretta curva, l’autostoppista gridò improvvisamente: “Attenzione alla curva! Rischiate la vita!“. Il guidatore rallentò e superò indenne la curva. Solo allora tutti notarono che la passeggera sconosciuta era sparita.
I quattro rimasero così colpiti che riferirono tutto alla polizia di Montpellier. L’ispettore Lopez che li ascoltò fu impressionato dalla storia e disse poi agli investigatori: “Il panico dei ragazzi non è una finta, essi dicono la verità. Quello che raccontano mi preoccupa molto“. La sola cosa che si può dire sui fantasmi autostoppisti, senza tema di smentita, è che essi ricalcano la tradizione. Come nel caso di tante altre vecchie apparizioni, le loro storie spesso denunciano amori contrastati e il loro intervento non di rado evita qualche tragedia all’ultimo minuto. Anche il loro comportamento, un’apparizione fugace e una scomparsa altrettanto rapida, segue la migliore tradizione spettrale. Ma forse si tratta soltanto di miti urbani.