Le tradizioni marinare tramandano storie di navi e vascelli fantasma destinati a solcare in eterno le acque del mare in seguito a tremende maledizioni. L’incontro con i relitti fantasma è spesso presagio di disgrazie e sciagure. Da oltre 400 anni l’Olandese Volante continua ad essere avvistato a Sud del Capo di Buona Speranza.
Il giornale di bordo della nave Bacchante della Marina reale inglese, in navigazione al largo del Capo di Buona Speranza, alla data dell’11 luglio 1881, riporta: “Durante il turno di guardia da mezzanotte alle quattro, l’Olandese Volante ci incrociò a prua. La nave appariva come una strana luce rossa, come se fosse completamente illuminata, e nel mezzo di quella luce, l’alberatura, i pennoni e le vele risaltavano al massimo“. La mattina successiva, la vedetta che per prima aveva avvistato la nave fantasma morì. Un po’ più tardi morì, in seguito ad un improvviso malore, anche il comandante della squadra.
Negli ultimi 400 anni, il vascello fantasma conosciuto col nome di Olandese Volante, è stato avvistato numerose volte, con maggiore frequenza a sud del Capo di Buona Speranza. Illuminata e dallo scafo nero, la nave ha sempre le vele spiegate. Ogni tanto una voce saluta, ma è bene non rispondere, perché ne seguirebbe sicuramente una disgrazia. I marinai sono convinti che solo guardarla significhi morte per naufragio.
I sopravvissuti della Joseph Somers descrissero come, il 29 febbraio 1857, al largo di Tristan da Cunha, nell’Atlantico meridionale, l’Olandese Volante li oltrepassò a prua ed essi ne videro il comandante, con gli occhi come carboni ardenti e la candida capigliatura svolazzante al vento. Una risata spettrale attraversò la nebbia e un attimo dopo la loro nave era in fiamme.
Anche gli equipaggi dei sottomarini tedeschi della Seconda Guerra Mondiale paventavano l’Olandese, avvistato a est di Suez. L’ammiraglio Karl Donitz scrisse: “Gli uomini dicevano di preferire uno scontro con la flotta alleata piuttosto che rivivere il terrore di un secondo incontro con la nave fantasma“.
L’olandese dal quale la nave avrebbe preso il nome sarebbe un certo comandante Van der Decken, vissuto nel XVII secolo. Secondo la leggenda più diffusa, mentre doppiava il Capo di Buona Speranza, malgrado imperversasse una bufera, egli avrebbe sfidato Dio che lo dannasse se non fosse riuscito ad entrare nella baia, ma la nave affondò ed egli fu condannato a navigare per l’eternità in quelle acque.
La storia dell’Olandese Volante ha affascinato romanzieri, poeti, drammaturghi e registi cinematografici. Nell’opera wagneriana Der Fliegende Hollander, il capitano Van der Decken può sbarcare una volta ogni sette anni per fare l’amore con una donna, l’unica che può redimerlo.
Esistono diverse spiegazioni razionali per le navi fantasma, principalmente la scarsa visibilità e i miraggi. Ma è pur vero che esistono navi abbandonate, che vagano soprattutto intorno al Capo di Buona Speranza. Intorno agli anni Trenta, quando fu distrutto l’ultimo di questi relitti, gli avvistamenti calarono rapidamente.