Lungo il corso della sua vita, Barbara Garwell fece numerosi sogni premonitori relativamente a vicende spesso drammatiche o luttuose. Sebbene non tutti i dettagli dei suoi sogni trovavano riscontro nella realtà la maggior parte di essi avevano una sconcertante attinenza con reali vicende che accadevano mediamente dopo tre settimane dal sogno.
Seppure non sia una regola fissa, molto spesso i sogni premonitori annunciano vicende tristi e sventure. Tra i casi più interessanti avvenuti negli ultimi anni c’è quello della signora Barbara Garwell, della cittadina inglese di Hull. Di modesta istruzione, sposata, con quattro figli, persona piacevole e apparentemente di buon senso, la Garwell non sembra proprio una visionaria o una nevrotica, benché sia molto superstiziosa. Sta di fatto che, ai primi di marzo del 1981, la signora sognò di trovarsi in macchina con due tedeschi che indossavano l’uniforme nera delle SS. Una grossa limousine si fermava vicino a loro: ne smontava un uomo col volto devastato dal vaiolo che, una volta sveglia, la Garwell credette di identificare nell’attore Trevor Howard. I tedeschi scendevano dalla macchina: uno di loro estraeva una pistola e sparava diversi colpi contro lo pseudo Howard, che cadeva a terra.
Tre settimane dopo, il 30 marzo 1981, Ronald Regan, presidente degli Stati Uniti ed ex attore cinematografico, scendeva dalla limousine, a Washington, quando John W. Hinckley Junior gli sparò, ferendolo. Hinckley era entrato a far parte di un gruppo neonazista nel 1978, ma ne era stato espulso perché di idee violente ed estremiste. Per stabilire un rapporto tra il sogno e l’attentato bisogna forzare certi elementi di collegamento (per esempio, il neonazismo di Hinckley) e certe interpretazioni (Trevor Howard come controfigura di Regan), trascurando le inesattezze (due SS invece di un solo sparatore), e ignorare il probabile effetto sulla Garwell dei molti film e delle molte trasmissioni televisive piene di violenze e delitti. Se si fosse trattato dell’unico sogno precognitivo fatto dalla signora probabilmente sarebbe stato ignorato con scetticismo, ma non era così.
Nel settembre dello stesso anno, infatti, Barbara Garwell fece un nuovo sogno molto realistico: vide una specie di “stadio” con una sola fila occupata da uomini dalla “pelle color caffè” e vestiti di scuro. Sentiva che il luogo doveva essere da qualche parte nel Medio Oriente con “della sabbia vicino“. Poi vide due soldati, anch’essi “color caffè“, piombare su quegli uomini e scaricare all’impazzata contro di loro raffiche di mitra. Tre settimane dopo, il 6 ottobre 1981, il presidente egiziano Anwar Sadat veniva assassinato mentre assisteva ad una parata militare: al passaggio di un’unità corazzata quattro soldati saltarono a terra da un automezzo e scaricarono bombe a mano e raffiche di mitra sulla tribuna d’onore. Sadat indossava un abito blu scuro.
L’anno stava per finire quando Barbara Garwell fece un terzo sogno: vide una nave dalla quale venivano calate lentamente due bare lungo quella che appariva come “una specie di scala di corda“. Le sembrava anche che la nave fosse la stessa su cui due sue amiche si erano prenotate per un viaggio in Sudafrica: l’Achille Lauro. Non ne parlò alle amiche: non voleva allarmarle, e del resto non vedeva alcun nesso tra loro e quelle bare. Tre settimane dopo sull’Achille Lauro che si trovava a cento miglia dalle Canarie, si sviluppò un incendio. Le amiche della Garwell rimasero illese, ma per il fumo ed il panico altri due passeggeri morirono d’infarto.
In seguito, rispondendo ad alcuni ricercatori che le chiedevano se rammentava qualche episodio che potesse aver favorito il manifestarsi di quelle facoltà paranormali, la Garwell ricordò che da bambina era caduta tre volte, ferendosi alla testa, sempre nello stesso punto, e che ogni volta avevano dovuto metterle dei punti. Botta in testa o meno, diversi studiosi di fenomeni paranormali giudicano degni di attenzione ed attendibili i sogni di Barbara Garwell. In ogni caso, lei ne parlò ad altri ben prima che i fatti si verificassero, e al riguardo ci sono testimonianze firmate. Le sue descrizioni, lungi dall’essere perfette, contenevano tuttavia molti elementi delle circostanze in cui si svolsero gli avvenimenti, e alcuni particolari esatti. Per di più, secondo i ricercatori, il fatto che il periodo di tempo intercorso tra il sogno premonitore e l’avvenimento fosse sempre uguale, tre settimane, costituiva un ulteriore fattore di affidabilità.