Lungo il corso dei secoli gli uomini hanno utilizzato le più svariate forme di divinazione per cercare di conoscere cosa il futuro avesse in serbo per loro. Una delle arti divinatorie meno conosciute ma per certi versi tra le più inquietanti è l’aruspicina ovvero l’analisi delle viscere (fegato, polmoni e intestino) di animali sacrificali per trarne segni della volontà divina.
Fra i ritrovamenti archeologici più curiosi riportati alla luce nei siti mesopotamici dell’odierno Iraq vi sono riproduzioni in argilla di fegati di pecora, molto dettagliati, che rivelano conoscenze anatomiche più precise di quelle degli Europei medioevali di 4.000 anni dopo. Le scritte che li coprono fanno pensare che si tratti di una sorta di sussidi didattici utilizzati per predire il futuro.
Sia i Sumeri sia i loro successori in Mesopotamia, i Babilonesi, credevano che il futuro fosse già tutto scritto e che gli dei fornissero indizi per leggerlo. I presagi potevano essere interpretati da esperti della divinazione, i quali dovevano discendere da uomini liberi, non da schiavi, ed essere fisicamente perfetti. Dopo anni di addestramento rigoroso, gli aruspici venivano spesso assegnati al palazzo reale come funzionari di stato.
Fra i vari metodi divinatori vi era l’interpretazione della volontà degli dei attraverso l’osservazione dei visceri degli animali, o aruspicina. Durante una cerimonia notturna, gli aruspici esaminavano il fegato, i polmoni o l’intestino della vittima sacrificale, di solito un montone, decifrando ogni minima peculiarità, considerata come un segno. Fra il 1950 e il 1650 a.C. i Babilonesi svilupparono l’aruspicina a livello di scienza, con un suo complesso linguaggio tecnico.
Gli apprendisti aruspici imparavano l’arte su modelli di terracotta, sui quali erano segnate le interpretazioni delle varie peculiarità che avrebbero potuto incontrare osservando le interiora degli animali. La parte destra degli organi era collegata agli eventi di buon auspicio e la sinistra a quelli di malaugurio, probabilmente a causa del destrismo che caratterizza la maggior parte delle persone.
L’aruspicina era un elemento integrante nelle decisioni a livello nazionale. I segni venivano letti prima di intraprendere la costruzione di templi e di uffici governativi, prima di entrare in guerra o di designare pubblici amministratori e, come misura di sicurezza, prima delle apparizioni in pubblico del sovrano. Tuttavia anche la gente comune consultava l’oracolo, per lo più su argomenti specifici: per sapere se il raccolto sarebbe stato buono, in quale giorno fosse più conveniente sposarsi, se si sarebbe tornati dalla guerra o se la moglie fosse fedele. L’aruspicina era praticata anche dai Greci, dagli Etruschi dopo il VII secolo a.C., nonché dai Romani. In Uganda, gli oracoli dei BaNyoro esaminano ancora oggi le interiora dei polli per sapere cosa ha in serbo il futuro.