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Quando la psichiatria incrocia la reincarnazione
17 Lug 2012

Quando la psichiatria incrocia la reincarnazione

Post by Administrator

Il dott. Ian Stevenson è stato uno psichiatra considerato tra i massimi esperti mondiali di reincarnazione. Durante i numerosi anni di studio su tale argomento ha raccolto una quantità enorme di prove e testimonianze a sostegno della reale esistenza delle vite passate.

dott. Ian Stevenson

dott. Ian Stevenson

Lo studio della reincarnazione è una materia molto complessa. Parte delle difficoltà derivano da approcci culturali diversi al problema. Sebbene in Occidente molti siano convinti che noi tutti “torniamo” dopo la morte, ciò non rientra nella dottrina ebraica e cristiana (e nemmeno in quella islamica), e la credenza nella reincarnazione non è mai stata accolta dalle grandi religioni dell’Occidente. In altre parti del mondo, in particolare nei paesi asiatici di religione indù e buddhista (India, Tibet e Cina), la reincarnazione è data semplicemente per scontata. Le ricerche sono perciò di solito condotte in Oriente.

Per molti anni il dott. Ian Stevenson, docente di psichiatria all’Università della Virginia, ha esaminato possibili esempi di reincarnazione tra i bambini. Questi non appena iniziano a parlare, cominciano a fornire dettagli ed opinioni che sembrano appartenere alla vita di un adulto, incluse questioni di lavoro, relazioni, persino i nomi dei parenti di un’altra famiglia. In un numero sorprendente di casi, Stevenson e la sua équipe sono stati in grado di confrontare tali affermazioni con la vita di individui reali, vissuti magari in villaggi distanti centinaia di chilometri, ma molto spesso morti in circostanze violente o tragiche.

È interessante notare che, dei casi convincenti esaminati da Stevenson, nessuno implica una reincarnazione che risale a più di due o tre generazioni precedenti. Ciò porta ad ipotizzare che non si tratti di reincarnazione come tale, ma forse di una qualche forma di telepatia, in cui le informazioni sono trasmesse dai parenti del defunto al bambino neonato. In alcuni casi, si pensa che lo spirito dell’individuo morto entri nell’ospite alla sua nascita, un fenomeno dunque più simile alla possessione che alla reincarnazione. Se la mancanza di casi risalenti a più di due generazioni precedenti suggerisce qualcosa sulla dinamica della reincarnazione, o semplicemente sulla natura delle prove stesse, deve ancora essere chiarito.

In ogni caso, la mole di prove accumulate da Stevenson indica espressamente che vale certamente la pena di studiare il fenomeno. A parte i casi palesi di frode, in cui alcuni individui sostengono ripetutamente di essere stati Cleopatra, Napoleone o Elisabetta I, le affermazioni secondo cui alcuni riescono a ricordare vite passate dovrebbero essere accolte con mente aperta.

Un caso di reincarnazione frequentemente citato riguarda lo psichiatra Arthur Guirdham. Nel 1961 l’uomo stava lavorando nella località termale di Bath, nel Somerset, quando una certa “Mrs Smith” gli fece visita perché soffriva di incubi. La donna era tormentata da sogni di omicidi e di massacri fin da quando era bambina. Guirdham pensò dapprima ad una semplice nevrosi, ma cambiò opinione quando la Smith gli mostrò le storie che aveva scritto a scuola vent’anni prima.

In tali racconti, spesso terribili, la donna descriveva la sua vita quale membro della setta catara nel sud della Francia. I catari credevano nella reincarnazione ed erano stati sterminati nel XIII secolo mediante una sanguinosa crociata. La Smith stessa ricordava di essere stata condannata al rogo. Dopo aver appreso di essere implicato anch’egli nella storia, come amante della donna, Guirdham si incuriosì e nel 1967 visitò il sud della Francia per verificare le affermazioni della Smith sulla base dei documenti e con l’aiuto degli storici locali. Tutti confermarono che i racconti della donna erano un resoconto accurato delle vicende dei catari. La Smith negò, tuttavia, di aver mai studiato tale movimento eretico.

Ulteriori conversazioni con la donna rivelarono che molti dei suoi amici e vicini avevano anch’essi avuto un ruolo nella sua vita precedente, al che la questione assunse le proporzioni di un fenomeno di reincarnazione di massa. Sfortunatamente, è difficile valutare ulteriormente il caso, poiché la “Smith” è rimasta anonima; solo un individuo si è fatto avanti affermando di essere stato un membro della setta, e la sua storia non è stata peraltro confermata. Potrebbe trattarsi di un caso in cui il soggetto interpreta i suoi sogni alla luce di forti influenze esercitate da altri, specialmente quando uno psichiatra vi conferisce un’aura di rispettabilità. È inoltre credibile che la Smith non avesse mai tentato di dare un senso ai suoi sogni vividi informandosi sui catari? Il mistero rimane tuttora irrisolto.

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