Il caduceo è uno dei simboli esoterici più antichi e conosciuti della storia. Fin dal medioevo, il caduceo è stato utilizzato come simbolo della professione medica ma le sue origini nascondono probabilmente l’esistenza di una tecnologia a noi oggi sconosciuta. Secondo le ricerche di alcuni studiosi, il caduceo era un potente veicolo di spostamento dotato di motori vortex al mercurio.
Il dio mitologico Mercurio (Ermete per i Greci) era il messaggero degli dei: volava in aria a grande velocità portando importanti notizie ufficiali provenienti dai re, dagli dei o da chi deteneva il potere. La leggenda narra che se gli dei desideravano comunicare, condurre degli affari, spostare velocemente e in maniera sicura delle cose da un luogo a un altro attraverso grandi distanze, ricorrevano a Mercurio perché portasse a compimento i loro scopi.
Mercurio portava ai piedi dei sandali alati e aveva un cappello anch’esso alato che gli permettevano di superare sconfinate distese di mare e terra a grande velocità. Con sé portava solo la sua bacchetta magica, il caduceo, il bastone alato con il quale poteva compiere molti portenti. In molteplici forme, questo simbolo è presente in tutto il mondo, anche se la sua origine effettiva rimane immersa nel mistero. Il caduceo era un’asta lungo la quale si intrecciavano due serpenti e sulla cui sommità si trovava una sfera alata. Oggi il caduceo viene usato come simbolo della professione medica, uso che sembra abbia avuto origine nel Medioevo. Probabilmente quest’impiego del caduceo deriva dal significato simbolico delle ali come attenzione medica rapida e dei serpenti intrecciati come raffigurazioni chimiche o mediche.
Clendenon, nel suo “Mercury: UFO Messenger of the Gods“, afferma di poter ritenere che il caduceo sia stato un antico simbolo del “volo elettromagnetico e dell’energia cosmica“. I serpenti intrecciati simboleggiano le bobine vortex del propellente, l’asta il boiler al mercurio/motorino di avviamento/antenna e infine le ali sono il volo. Clendenon ha realizzato moltissimi esperimenti con la tecnologia del vortex al mercurio partendo dal contesto descritto nei testi antichi. Il suo vimana, costruito secondo la “nave da esplorazione” di Adamski, consiste di una cellula circolare (che in parte è un potente elettromagnete) attraverso la quale viene fatta passare rapidamente una corrente diretta pulsante. Clendenon sostiene che sebbene il sollevamento sarà sempre verticale in opposizione all’attrazione gravitazionale della Terra, la repulsione potrà essere utilizzata per l’ottenimento di una propulsione in avanti o indietro. Clendenon dà, quindi, un’interpretazione del Samaran Sutradhara totalmente diversa da quella fornita dalla maggior parte degli studiosi: “Grazie alla potenza in latenza nel mercurio che mette in moto il turbine d’aria propellente, un uomo seduto al suo interno può percorrere grandi distanze nel cielo in maniera portentosa“.
Riguardo al gran numero di avvistamenti di velivoli a forma di disco dal 1947, Clendenon ritiene che si trattasse spesso e volentieri di vimana, sia di costruzione antica che moderna. L’autore crede che la famosa nave da ricognizione osservata da George Adamski (e in seguito da altri testimoni oculari) non fosse né una burla né una navicella per voli interplanetari. I suoi motori vortex al mercurio non erano in grado di effettuare voli interplanetari, afferma Clendenon, ma, in questa versione di vimana, venivano utilizzati esclusivamente per voli terrestri. Sostiene che molti avvistamenti di oggetti volanti non identificati possono essere spiegati come il risultato della tecnologia dei motori vortex al mercurio e delle macchine volanti che la utilizzano. L’autore pensa che molte di queste macchine volanti risalirebbero ad epoche antichissime, pilotate da umani misteriosi che potevano vivere per centinaia di anni, e che altre, invece, apparterrebbero alle ultime generazioni di velivoli di costruzione americana, inglese e tedesca.
In merito agli insoliti effetti degli UFO, l’autore afferma che la fascia luminosa che spesso circonda questi oggetti volanti non identificati sia una sorta di plasma magneto-idrodinamico, un flusso d’aria incandescente in continuo ricircolo attraverso la turbina a gas della navicella che viene così costantemente ionizzata (trasformata in un conduttore elettrico). Secondo Clendenon, a volte un effetto scintillante simile al miraggio causato dal calore e accompagnato da pulsazioni della sfera luminosa dà l’impressione che la navicella sia viva e addirittura respiri. Questo fenomeno, a volte, aveva fatto pensare ai testimoni oculari di oggetti volanti non identificati che quello che vedevano fosse una creatura vivente. Per alcune delle ragioni sopra elencate, la navicella potrebbe quasi sparire improvvisamente dalla vista, sebbene si trovi ancora lì e non si sia affatto smaterializzata. La bolla d’aria ionizzata che circonda l’UFO può essere controllata da un reostato computerizzato così che la fascia luminosa possa prendere tutti i colori dello spettro, impedendo in tal modo che il velivolo venga avvistato.
Fatto curioso, nel 1998, fu messo in rete un sito nel quale si parlava di un aereo segreto americano chiamato TR-3B che si diceva fosse dotato di un motore vortex al mercurio, proprio come quello descritto nel Vaimanika Shastra. “L’aereo triangolare antigravità TR-3B di Ed Fouche. In occasione delle Summer Sessions tenute all’lnternational UFO Congress, Ed Fouche ha presentato un importante intervento in merito all’aereo UFO triangolare antigravità di 60 m circa di ampiezza, al momento in fase di costruzione e sperimentazione all’interno della zona S-4 della nota Area 51 nello Stato del Nevada. L’aereo sembra sia dotato di un motore vortex al mercurio riscaldato, in grado di controbilanciare la “massa” gravitazionale”. Il mercurio è quindi l’elemento degli dei? Il caduceo è il simbolo di un motore vortex al mercurio? L’antica civiltà indiana potrebbe veramente aver avuto a disposizione la “tecnologia degli dei”?