La scienza ufficiale sostiene che sia impossibile creare la vita a partire da sostanze inorganiche. Nonostante ciò, molti esperimenti, spesso condotti da scienziati dilettanti, hanno fornito risultati contrastanti. Nel 1837, Andrew Crosse osservò la nascita di parassiti dopo aver fatto passare corrente elettrica in una soluzione chimica.
“Raccolsi solo critiche e insulti in conseguenza di questi esperimenti, quasi fosse un crimine l’averli eseguiti“. Sono parole di Andrew Crosse, scienziato dilettante inglese che, nel 1837, tentò di creare cristalli artificiali facendo passare una soluzione chimica attraverso minerali porosi in presenza di corrente elettrica. Passati 14 giorni, Crosse notò sulle pietre trattate elettricamente alcune curiose escrescenze, le quali, quattro giorni dopo, si erano ingrandite e avevano sviluppato filamenti. Al ventottesimo giorno, sembravano insetti dotati di zampe e, pochi giorni dopo, si staccarono dalle pietre, cominciando a muoversi.
Nel giro di alcuni mesi, apparvero parecchie centinaia di escrescenze, che Crosse chiamò “acari”, dal nome dei parassiti appartenenti all’ordine degli Acari, comprendente numerosissime specie, alcune con sei, altre con otto zampe. Ma da dove venivano? Da uova di insetti presenti nella pietra o nella soluzione chimica? Non ne fu trovata traccia, nonostante le più accurate ricerche.
In seguito, Crosse ottenne gli acari semplicemente sottoponendo a corrente elettrica le soluzioni chimiche. Sembrava impossibile che una creatura potesse nascere, e perfino sopravvivere, in un ambiente simile e quando Crosse espose la sua scoperta alla Società Elettrica, incontrò l’incredulità generale. Risultati simili erano stati ottenuti da un altro scienziato dilettante inglese, W. H. Weeks, di Sandwich, nel Kent; anche il noto fisico Michael Faraday affermò di aver notato lo strano fenomeno. Tuttavia, avendo sostenuto di aver creato creature viventi da sostanze non viventi, Crosse fu accusato di ateismo, sacrilegio e la sua ricerca fu definita fasulla.
Molto tempo dopo, in un esperimento condotto all’Università di Chicago, una scarica elettrica fatta passare in una mistura di gas naturali e vapore acqueo portò alla formazione di aminoacidi, molecole costituenti delle proteine, che svolgono un ruolo essenziale nella formazione della vita sulla Terra. Al giorno d’oggi il numero di scienziati convinti che si possa creare la vita in laboratorio diventa sempre più numeroso.