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Harry Edwards: un moderno operatore di miracoli
16 Lug 2018

Harry Edwards: un moderno operatore di miracoli

Post by Administrator

Gli annali sulla ricerca parapsicologica sono stracolmi di dossier relativi a guarigioni miracolose operate da personaggi di diversa ed eterogenea estrazione. Tra questi, l’inglese Harry Edwards, riuscì a ritagliarsi un posto di primo piano grazie alle innumerevoli quanto straordinarie guarigioni di cui si rese protagonista lungo la sua quarantennale carriera.

Harry Edwards

Harry Edwards

Pochi guaritori del XX secolo hanno eguagliato la popolarità dell’inglese Harry Edwards (1893-1976). Questo personaggio possedeva una misteriosa capacità di diagnosticare le malattie e di curare attraverso la preghiera e l’imposizione delle mani. Durante la sua carriera quarantennale, egli ricevette 14 milioni di lettere da ogni dove e i suoi poteri sono tuttora materia di dibattito.

Un esempio strabiliante della sua abilità si ebbe nel 1953. Un certo William Olsen fu colto all’improvviso da dolori atroci alla schiena, che lo inchiodarono al letto, rigido dal torace in giù. Gli fu diagnosticata un’ernia del disco con sciatica e nevrite, dopo di che l’uomo fu ricoverato al Minster Hospital dell’isola di Sheppey, nel Kent, in Inghilterra, dove fu ingessato. Ma poiché i dolori non diminuivano, il giorno di Natale del 1953 suo figlio lo portò da Harry Edwards. Il guaritore circondò con le braccia il paziente e gli disse di rilassarsi. Tre minuti dopo, Olsen era in grado di piegarsi e di camminare senza dolore. L’ortopedico che aveva in cura Olsen rimase esterrefatto, ma dovette ammettere che il paziente si era incredibilmente ripreso. Questo è solo un esempio del milione di casi trattati dal misterioso quanto schivo Harry Edwards.

Edwards credeva che, attraverso di lui, operasse un chirurgo morto nel 1912, Joseph Lister, scopritore dell’asepsi in chirurgia. Gli scettici ovviamente attribuivano le sue “guarigioni”, come quelle di altri guaritori, a qualche trucco limitato nel tempo o a una recessione spontanea della malattia. Essi sottolineavano che certi guaritori ricorrevano a ben noti artifici, mentre altri si avvalevano di tecniche psicologiche simili al cosiddetto “effetto placebo” per indurre risposte psicosomatiche e un miglioramento della sintomatologia.

Nel libro The Faith Healers (“I guaritori con la fede”) il mago statunitense James Randi, famoso per le denunce di guaritori e sensitivi fraudolenti, formula cinque criteri per la valutazione delle presunte guarigioni paranormali. Uno di questi stabilisce che, per ritenere la guarigione autentica, si deve accertare che la malattia non sia scomparsa da sola, e che la guarigione sia completa e avvenuta senza il concorso di trattamenti medici. La guarigione di Olsen non risponde perfettamente ai criteri di Randi. Il suo fu uno delle migliaia di casi che, sfortunatamente per la scienza medica, non fu mai controllato secondo standard rigorosi come quelli di Randi.

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