L’I King, conosciuto anche con il nome di “Libro dei Mutamenti”, è un antico sistema cinese di divinazione. Le prime tracce del suo utilizzo risalgono addirittura al III millennio a.C. Il noto psicanalista Carl G. Jung lo considerava un metodo eccezionale di analisi del subconscio e ravvisò in esso numerosi punti di contatto con la sua teoria della sincronicità.
Nella storia della divinazione, l’I King, “Il Libro dei Mutamenti” cinese occupa un posto unico. È al tempo stesso antico e moderno, elementare e sofisticato. Si tratta di un sistema che è stato usato in Cina per migliaia di anni e che, nel secolo passato, ha goduto di notevole favore nel mondo occidentale. La tecnica di base dell’I King, il lancio di bastoncini, anzi degli steli dell’achillea millefoglie, nei tempi più arcaici, ha molto in comune con i metodi più semplici di divinazione, ma, nell’interpretazione l’indovino è legato da una serie di complessi principi filosofici.
Mentre l’origine degli esagrammi (i disegni e le combinazioni delle varie linee) è poco chiara, la parte di commento che li descrive a grandi linee è stata attribuita alla leggendaria figura dell’imperatore cinese Fu Hsi. Se così fosse, l’I King risalirebbe al III millennio a.C.
Il Libro dei Mutamenti prese forma per opera del re Wèn Wang verso il 1100 a.C. e fu poi modificato da suo figlio, duca di Chou. Nel V secolo a.C. fu commentato dal saggio Confucio e si dice che fece uso del sistema per tutta la vita. Si attribuisce a Confucio l’affermazione che il libro ha “tanti strati quanto la terra stessa“, e molti studiosi odierni sono pronti a testimoniare a favore dell’esattezza di questa descrizione.
Il Libro dei Mutamenti rimane di difficile interpretazione anche per chi riesca a superare le asperità della terminologia filosofica e la difficoltà di traduzione di un linguaggio arcaico e pluristratificato. Ne consegue che gli studiosi hanno interpretato il libro in migliaia di modi e la grande difficoltà di comprensione dell’opera ha contribuito ad aumentarne la misteriosa attrazione.
Gran parte della popolarità odierna del libro è dovuta all’entusiasmo di Carl G. Jung, psicologo e filosofo svizzero, il cui sistema di psicologia analitica contiene il principio di “sincronicità” o coincidenza significante. Jung a proposito del Libro dei Mutamenti dichiara il suo permanente interesse per “questa tecnica oracolare, o metodo di esplorazione dell’inconscio” e mette in rilievo la relazione che essa ha con il suo principio di sincronicità. Egli dice che l’uso dell’I King considera “la coincidenza di eventi nello spazio e nel tempo come significante qualcosa di più del semplice caso” vale a dire “che esiste un’interdipendenza peculiare di eventi oggettivi fra loro e anche con gli stati psichici soggettivi del o degli osservatori“.
Il Libro dei Mutamenti può essere consultato in parecchi modi. Secondo il metodo classico, 50 steli di millefoglie vengono suddivisi in varie maniere, cominciando col suddividere ciascun mucchietto sottraendo da esso gruppetti di 4 steli. Ma si tratta di un procedimento troppo lungo e complesso per essere descritto qui. La tecnica odierna per consultare gli esagrammi è invece più semplice: consiste nel lanciare tre monete. Se c’è una preponderanza di teste, si forma una linea Yang. Con una preponderanza di croci si forma una linea Yin. Questo viene fatto sei volte, formando un esagramma che poi viene ricercato nell’I King.
Tradizionalmente l’I King serve a potenziare la profondità di riflessione e l’autoanalisi. Può essere perfino usato per indurre uno stato di coscienza simile alla meditazione. Gli esperti dicono che la massima concentrazione è essenziale, perché i detti da interpretare possono essere oscuri. Per esempio, il 14° esagramma, ta yu (abbondanza), dice: “ci sarà un grande progresso e successo” e “l’Uomo Superiore reprime il male e distingue ciò che è bene“. La sapienza del lettore e la profonda conoscenza accumulata in secoli di interpretazioni, dicono gli adepti, sono la chiave di una buona lettura.