Nonostante la letteratura ufologica sia ricca di storie ed aneddoti relativi ad avvistamenti UFO, le testimonianze oculari circa incontri ravvicinati con esseri alieni sono molto più rare e difficili da scovare. Uno dei primi “incontri ravvicinati” dell’epoca moderna risalirebbe al luglio del 1947 quando nei pressi di Bauru, in Brasile, José C. Higgins sostenne di avere interagito con degli esseri alieni.
Il primo caso di “Incontri Ravvicinati con Esseri Alieni”, segnalato dopo il caso Arnold, avvenne il 23 luglio 1947, nei pressi Bauru, in Brasile. José C. Higgins, che lavorava con una squadra di rilevamento, sentì un fischio acutissimo e vide atterrare un grande oggetto a forma di disco. Vi attribuì un diametro approssimativo di 45 m. Sembrava fatto di metallo bianco-grigio, con un bordo sporgente ben distinto di 1 m tutto intorno, e poggiava su gambe arcuate. Tutti fuggirono meno Higgins, che si ritrovò davanti tre esseri alti più di 2 m. Indossavano “tute trasparenti, che ricoprivano testa e corpo ed erano gonfie come camere d’aria“, e avevano delle cassette metalliche sulla schiena. I loro indumenti, visibili attraverso la tuta trasparente, sembravano di carta colorata.
Gli occupanti parevano tutti uguali: avevano occhi enormi e grosse teste calve senza sopracciglia e senza barba. Il corpo era simile al nostro, salvo le gambe in proporzione più lunghe delle nostre. A Higgins sembrarono molto belli, ma in modo asessuato. Uno di loro prese un bastone e fece otto buchi nel terreno per indicare un sistema solare con sette pianeti. Puntò verso quello più esterno come se fosse il loro pianeta di provenienza e lo chiamò Orque. (Alcuni fanatici degli UFO lo interpretano come il pianeta Urano). Cercarono di trascinare Higgins nella loro nave, ma l’uomo riuscì a fuggire. Restò nascosto nel folto della boscaglia per mezz’ora e li guardò saltare, fare capriole e tirare scherzosamente grosse pietre. Poi tornarono a bordo del disco che decollò e scomparve verso nord.