La data esatta di fondazione dell’Ordine Templare resta ancora oggi un mistero al quale storici e ricercatori non riescono a dare una risposta univoca. Molti studiosi credono che la mancanza di riferimenti certi e la non uniformità di quelli esistenti sia dovuta al fatto che l’Ordine Templare sia esistito per diversi anni in segreto prima di uscire allo scoperto.
Sulle circostanze precise della fondazione dell’Ordine Templare ben poco si sa, perché non esistono cronache dell’epoca o, purtroppo, sono andate perdute. Di solito si cita il cronista Guglielmo, arcivescovo di Tiro, che però non nacque che nel 1130 e il suo racconto non può certo considerarsi di prima mano. Secondo la sua “Historia rerum in partibus transmarinis gestarum” (Storia degli avvenimenti d’oltremare), un gruppo di cavalieri fece solenne voto davanti a Garimond, patriarca di Gerusalemme, di vivere, da quel momento in poi, secondo le regole di San Benedetto: in povertà, castità e obbedienza.
Coloro che aderirono, giurarono inoltre che avrebbero fatto tutto il necessario per rendere le strade sicure e proteggere i pellegrini da rapine e agguati da parte degli infedeli. Giacomo di Vitry, vescovo di Akkon, ci fornisce nel XIII secolo qualche ulteriore dettaglio sulla fondazione. Egli riferisce: “Nove uomini aderirono a questo patto santo e servirono per nove anni in abiti laici che i credenti avevano dato loro in elemosina“.
Il re, i suoi cavalieri e il patriarca erano colmi di compassione per questi nobili cavalieri che avevano rinunciato a tutto per Cristo. Una storia commovente, inventata, però, da cima a fondo. Giacomo si pone in contraddizione con Guglielmo di Tiro sul numero di cavalieri fondatori: occorre però tener conto che tra il 1119 e il 1128 altri cavalieri avevano fatto il loro ingresso nell’Ordine e che il numero iniziale di nove cavalieri non va preso alla lettera poiché potrebbe avere solo un valore simbolico.
Il numero 3 simboleggiava infatti, nella mistica medioevale dei numeri, la santità (presumibilmente per il concetto della Trinità di Dio) e il numero 9 era considerato il numero santo per eccellenza, essendo il risultato di tre volte tre, quindi la perfezione assoluta. Tutto ciò ci porta a pensare che in realtà non si trattasse di nove cavalieri, bensì, più realisticamente, di alcuni cavalieri prescelti, per importanza, su un numero ben maggiore.
Sul numero preciso dei membri che diedero vita alla fondazione dell’Ordine Templare non possiamo dire, in ogni caso, nulla di più preciso. Alcuni autori moderni hanno preso il dato alla lettera e hanno raccolto i nomi di nove cavalieri che potrebbero essere stati della “partita”. Queste speculazioni appaiono comunque oziose, non vi sono infatti precisi documenti sulla data di fondazione dell’Ordine dei Templari che possano supportare o contestare simili congetture.
Torniamo quindi a Giacomo di Vitry e al suo racconto, ben sapendo che è inventato e lasciamoci semplicemente influenzare dalla bella immagine: nove cavalieri che vissero per nove anni vestiti di consunti abiti laici avuti in elemosina. Importante in questo contesto è che il voto di povertà valeva solo per i singoli cavalieri e non per l’Ordine. Non fosse altro perché ogni nuovo membro era tenuto ad intestare all’Ordine stesso tutti i propri beni, tanto che l’Ordine poteva contare già su una considerevole ricchezza solo pochi anni dopo la sua fondazione.
Da allora, dall’anno 1119 cioè, cominciò anche il flusso di donazioni, seconda fonte importante per l’agiatezza della confraternita. Lo stesso Baldovino II, re di Gerusalemme, si affrettò a mettere a disposizione dell’Ordine, da poco fondato, il suo palazzo e si trasferì in un altro edificio, appositamente costruito, nei pressi della Torre di David.
Poiché la sede dell’Ordine sorgeva proprio nel luogo in cui, in precedenza, era stato costruito il Tempio di Salomone, ben presto i cavalieri cominciarono ad essere indicati come i “Fratelli del Tempio”, “Cavalieri del Tempio” o più semplicemente “Templari“: ufficialmente però il loro nome era “Poveri Soldati di Cristo” (Pauperes commilitones Christi templique salomonici Hierosalemitas).
Ma da chi partì l’iniziativa della fondazione? Guglielmo di Tiro pone la questione in questi termini: i cavalieri fecero il voto, quindi il patriarca e gli altri vescovi affidarono loro la prima missione che consisteva nella protezione delle strade, naturalmente dopo la remissione dei loro peccati. Questo racconto appare però poco credibile, poiché se i Templari avessero realmente fatto soltanto voto di povertà, castità e obbedienza si sarebbe trattato di semplice professione delle regole benedettine. Si può quindi supporre per certo che Ugo di Payns abbia fondato l’Ordine Templare per la protezione dei pellegrini e che Baldovino sia rimasto tanto entusiasta dell’iniziativa di Ugo, da accogliere il nuovo Ordine nel suo stesso palazzo.
Probabilmente Baldovino ospitò i Templari non solo per il ruolo importante che promettevano di ricoprire nel regno, ma anche per un calcolo legato alla politica interna. La nobiltà della Terra Santa aspirava infatti, dopo il 1117, a una maggiore indipendenza dalla supremazia reale. Baldovino sperava di poter legare a sé i Templari con qualche donazione, per poterli eventualmente utilizzare più tardi contro la inquieta nobiltà del suo paese.
Guglielmo di Tiro distorce del resto intenzionalmente la verità, quando sostiene che fin dall’inizio i Templari avrebbero dovuto servire il re. Egli critica, nella sua opera, la ricchezza e l’arroganza dei Templari e sottolinea che l’Ordine avrebbe quindi visto la luce senza mezzi propri e sotto comando straniero.
Nei primi anni i Templari furono effettivamente sottomessi, per certi versi, sia al patriarca sia al loro benefattore, il re. Tuttavia, re e Templari, non vivevano un rapporto di effettiva superiorità o sottomissione, bensì una sorta di simbiosi: entrambe le parti riconoscevano quanto potessero divenire reciprocamente importanti e cercavano di andare d’accordo.
In una prima lettera, Ugo di Payns si lamentava tuttavia del crescente malcontento dei confratelli per il fatto di dover obbedire a signori diversi dai capi dell’Ordine. Ma Luigi Charpentier ci fornisce una versione totalmente diversa dei fatti: infatti, secondo lui, l’Ordine fu fondato con uno scopo completamente diverso dalla mera protezione dei pellegrini. Il principale compito dei Templari non sarebbe stato in Terra Santa, bensì in Francia.
Si dice che Benedetto da Norcia, il fondatore dell’Ordine dei Benedettini che, più tardi, fu proclamato santo, nel VI secolo fosse venuto in possesso di documenti segreti antichissimi, da molto tempo accessibili solo agli iniziati.
Pare che Benedetto partendo da questi abbia inventato la confraternita laica: i monaci erano normalmente inseriti nella vita quotidiana e potevano di conseguenza diffondere con discrezione queste conoscenze ma stavano sotto la protezione dell’Ordine, per sfuggire alla persecuzione da parte di signorotti o vescovi.
I principi avrebbero cercato, secondo Charpentier, di impedire in ogni modo che il sapere segreto (tramandato dai monaci) venisse trasmesso alle persone semplici, al popolo. Per Charpentier l’Ordine dei Templari fu fondato, secondo un piano vecchio di secoli, solo per proteggere i predicatori che diffondevano tra il popolo il “sapere segreto” tramandato dall’antichità. Purtroppo anche il ragionamento di Charpentier era pura speculazione e non era supportato da alcun fatto.
Sull’anno preciso della fondazione dell’Ordine Templare regna tra gli storici molta incertezza. Nei documenti ufficiali i Templari vengono menzionati per la prima volta negli atti del Concilio di Troyes del 1128, durante il quale vennero codificate le regole dell’Ordine.
In base ai documenti, quel Concilio fissa nel giorno dedicato a Sant’Ilario (cioè il 13 gennaio) dell’anno 1128, il nono anno dalla fondazione dell’Ordine cavalleresco. A prima vista la data di fondazione appare dunque chiara: il 1119. Ma nuove ricerche partono dall’anno 1120, poiché a quei tempi era in vigore nella Francia del nord il calendario che contava gli anni a partire dall’Annunciazione di Maria, cioè dal 25 marzo.
Il gennaio 1128 si trovava dunque, secondo questo conteggio, già nel 1129 e l’Ordine, di conseguenza avrebbe avuto origine solo nell’anno 1120. Per complicare ulteriormente la cosa, Guglielmo di Tiro cita il 1118 come anno di fondazione. Appare quindi impossibile stabilire con certezza oggettiva la data tanto più che l’affermazione di Giacomo di Vitry, che la colloca al nono anno, non può essere presa alla lettera poiché i nove cavalieri che si riuniscono in un’Ordine e operano di nascosto per nove anni, fa pensare alla mistica dei numeri.
Il numero nove rappresenta, come già detto, la perfezione. Di quest’aura di perfezione i Cavalieri dell’Ordine si circondavano volentieri, e il mito sulla fondazione sostituì ben presto la realtà storica, tanto a fondo, che noi oggi non possiamo stabilire, in modo oggettivo, ciò che è storico e ciò che è inventato: verità e fantasia, come spesso accade, si sono dunque intrecciate in modo inestricabile. Anche altri ricercatori non credono a una fondazione intorno all’anno 1119 e tentano di dimostrare l’esistenza dell’Ordine già dal 1114 o dal 1115. I sostenitori di quest’ultima tesi portano come prova una lettera del vescovo Ivo di Chartres, dell’anno 1114 o 1115, al conte Ugo di Champagne, più tardi membro dell’Ordine, nel quale discuteva la decisione di Ugo di abbandonare il voto di castità e associarsi a una “Milizia di Cristo”.
I Templari si presentarono ripetutamente, soprattutto nei primi anni, come la “Milizia di Cristo” e non si deve assolutamente a loro l’invenzione di questa espressione. Già l’apostolo Paolo l’aveva usata e il papa Urbano II stesso aveva parlato di una “Milizia di Cristo” nelle sue prediche antecedenti alla Prima Crociata.
È vero che il conte Ugo di Champagne riferisce dell’Ordine dei Templari già nel 1114, ma egli era un intimo confidente di Ugo di Payns e presumibilmente ne conosceva i progetti che, in quel momento, non erano ancora stati realizzati né ufficialmente dichiarati. Si può quindi fissare, con discreta sicurezza, la data di fondazione dell’Ordine tra il 1118 e il 1120.
In ogni caso, resta sorprendente il fatto che non esista alcun documento in grado di stabilire inequivocabilmente la data di fondazione dell’Ordine Templare. Perché, ad esempio, il cronista di re Baldovino II, Fulvio di Chartres, non dice una parola sull’ingresso dei Templari nel palazzo, nel quale, fino a poco prima, aveva egli stesso abitato?
In buona sostanza, però, la domanda sulla precisa data di fondazione dell’Ordine è puramente accademica. Sapere per quanti anni esso sia esistito in segreto, prima di uscire allo scoperto, resta comunque totalmente ininfluente.
Infatti l’Ordine assume reale importanza solo con l’ingresso del conte Ugo di Champagne, nel 1126. Solo da allora cominciarono ad arrivare le donazioni, presumibilmente a partire da quello stesso anno crebbe anche il numero dei confratelli e il mondo esterno cominciò ad accorgersi dei Templari e ad accettare la loro missione.