Nella cultura popolare di molti paesi europei, il suono delle campane è ritenuto in grado di allontanare gli influssi negativi e gli spiriti maligni. Ancora oggi sono in molti a credere che percepire il rintocco di una campana in maniera improvvisa ed in assenza di intervento umano preannunci calamità e sciagure.
Le campane delle chiese, che chiamano la gente alla preghiera, un tempo avevano fama di possedere poteri soprannaturali. In molti paesi cattolici, nel medioevo, quando una nuova campana veniva consacrata ed installata, i fedeli le portavano dei doni e poi facevano una grande festa. Questa usanza è in parte rimasta ancora oggi.
Nel XIV secolo, quando sull’Inghilterra si abbatté il flagello della Morte Nera, era diffusa la credenza che il suono delle campane aiutasse a sgominare la peste. Tre secoli più tardi il dottor Francis Hering, nel suo trattato “Sulle Regole, direzioni e consigli in tempo di contagio pestilenziale” ammoniva: “Fate suonare spesso le campane delle città, perché servono a purificare l’aria“. Un tempo si riteneva che il suono delle campane ad un funerale avesse il potere di allontanare lo spettro del defunto. Quando nel mese di maggio celebravano la festa in onore dei morti di famiglia, gli antichi Romani facevano suonare delle campane di bronzo e cantilenavano: “Spiriti dei miei padri, andatevene via“.
Molte leggende parlano di campane che si mettono a suonare senza intervento umano. Alexandre Dumas, nelle sue “Immagini di Viaggio nel sud della Francia” racconta che nel 1407, rumori inesplicabili e il rintocco di una campana annunciarono il crollo di un antico ponte sul fiume Rodano. Analogamente, fino a circa metà del Settecento, a Breslau, in Polonia, si credette che se la campana della cattedrale si fosse messa a suonare per intervento soprannaturale, uno dei canonici sarebbe morto.
Anticamente, si diceva che le streghe temessero il suono delle campane e che per questo di notte tentassero di toglierle dai campanili. In Inghilterra si raccontava di una campana, scaraventata in un fiume da sette streghe, che si udiva rintoccare sott’acqua durante i grandi temporali.
In un’epoca relativamente recente, nel 1852, tutte le campane delle chiese di Malta furono fatte suonare contemporaneamente, senza successo, per disperdere una terribile burrasca. Un’usanza simile è rimasta in molti paesi latini: quando un temporale minaccia il raccolto o fuori dal porto imperversa una bufera, si suonano le campane a stormo.