Lo sterminato territorio della Cina è disseminato di tombe e siti archeologici ancora poco conosciuti. Molti scavi condotti nelle antiche tombe cinesi hanno rivelato l’esistenza di inestimabili tesori sepolti da secoli: uno dei più conosciuti è lo stupefacente “esercito di terracotta” dell’imperatore Quin Shi Huangdi.
Gli operai non riuscivano a credere ai loro occhi, e nemmeno gli archeologi che dirigevano gli scavi nei pressi della città cinese di Xi An. Davanti a loro, si stendevano centinaia di statue in terracotta di soldati e di cavalli, tutti a grandezza naturale. I cavalli con le loro bardature, i soldati con corazza, elmo e armi. La cosa più sorprendente era che man mano che le ricerche proseguivano, le statue aumentavano: in pochi mesi, ne furono trovate più di 1.000. E non erano tutte.
Si trattava infatti solo di una parte dell’immenso esercito di 6.000 guerrieri di terracotta che accompagnò nel suo ultimo viaggio l’imperatore cinese Quin Shi Huangdi, morto nel III secolo a.C. Per onorare il sovrano, venne allestito il più grandioso mausoleo della terra, un vero e proprio mondo sotterraneo. Secondo uno storico cinese “si edificarono case, negozi e giardini e si costruirono oggetti di metallo, oro e gemme. Si riprodussero col mercurio tutti i corsi d’acqua della terra, il Fiume Giallo e il Fiume Azzurro e, grazie a un meccanismo, li si fece scorrere fino a sboccare in un oceano in miniatura“. Per edificare quello straordinario mausoleo, ci vollero 36 anni e il lavoro di 700.000 persone.
Quella di Xi An non è l’unica sorpresa offerta dalle antiche tombe cinesi. Uno straordinario campionario di antichissime sete è stato trovato nel mausoleo della nobile Tai, morta nel 150 a.C. circa. Gli esami medici eseguiti dopo 2.000 anni sul suo cadavere hanno rivelato che la nobile morì in seguito ad una crisi cardiaca provocata da violente coliche. Niente di sorprendente: nello stomaco le sono stati trovati 138 semi di melone. Morire di indigestione non era certo una fine eroica, ma, dato che la nobile signora era moglie di un primo ministro, venne sepolta con cerimonie fastosissime.
Il suo corpo è stato scoperto casualmente da alcuni operai che stavano scavando le fondamenta di un nuovo ospedale. Era in una bara esagonale di legno, isolata da uno spesso rivestimento di carbone ed ermeticamente sigillata con caolino. Dopo venti secoli il corpo era ancora in ottimo stato di conservazione.
La tomba conteneva tutto quello che una donna del suo rango e della sua fortuna si sarebbe portata dietro per un lungo viaggio: piatti di carne, pesci, frutta, otri con vino e con brodo di manzo, vasetti, scatole e scatoline laccate con preziosi disegni. Il guardaroba comprendeva, oltre ai 20 mantelli nei quali era avvolto il corpo, un vestito di seta, gonne di una leggerezza aracnea, calzini, ciabatte, mantelli e pettini, il tutto accuratamente riposto in sacchetti profumati. Ogni cosa era registrata su 312 tavolette di bambù.
Il particolare che più ha interessato gli archeologi è stato però la seta. La tomba conteneva i più bei campioni di seta antica che siano mai stati trovati: 50 rotoli sistemati in cesti di vimini intrecciati, perfettamente conservati dall’atmosfera asciutta. Il pezzo forte era costituito da una sorta di bandiera che era stata portata alla testa del corteo funebre della donna, i cui disegni rappresentavano il cielo e l’inferno come li immaginavano gli artisti di allora. Al centro, troneggiava la nobile defunta.
Di solito, a quei tempi, i domestici del defunto venivano massacrati perché i loro spiriti accompagnassero il padrone e lo servissero nell’aldilà. Nella tomba della signora Tai, invece, vennero trovate 162 statuette di legno, che simboleggiavano i servi e i familiari, compresi musicisti coi loro strumenti di bambù perfettamente riprodotti. Dovevano avere la stessa funzione dei 6.000 guerrieri di terracotta di Xi An.
Data la vastità del territorio ed il numero ancora ridotto di tombe cinesi esplorate è facile attendersi straordinarie scoperte nel prossimo futuro. Sotto questo aspetto la Cina rappresenta un mondo ancora tutto da scoprire e da esplorare.