Secondo alcune credenze di origine medioevale le streghe erano solite riunirsi periodicamente in convegni notturni presieduti dal demonio. Durante tali incontri, chiamati sabba, venivano compiuti riti blasfemi e ci si lasciava andare a pratiche orgiastiche di ogni tipo. A tali raduni le streghe vi giungevano in volo cavalcando animali o bastoni.
Durante il medioevo era opinione comune che i sabba fossero occasioni importanti, in cui le streghe incontravano il diavolo per adorarlo, ricevere istruzioni e abbandonarsi a orge di ogni genere. L’idea di questi convegni venne ad aggiungersi in un secondo tempo alle credenze magiche e non assunse importanza che verso la fine del XVI secolo.
Migliaia di donne affermavano di aver preso parte a dei sabba, quando in realtà dormivano nei loro letti. Le confessioni venivano estorte con la tortura, ma le lingue potevano venire sciolte anche dall’alcool, dalle droghe e dalla privazione di sonno. Alcune donne, in cerca di notorietà, confondevano le proprie fantasie e paure con la realtà, altre volevano vendicarsi di qualcuno. Spesso un’imputata era costretta a denunciare altri partecipanti al sabba.
Le descrizioni di ciò che vi accadeva erano molto varie, ma la sostanza era abbastanza costante. Le streghe si recavano al sabba con il favore delle tenebre, con mezzi di trasporto magici, spesso a cavallo di animali, manici di scopa o sulle spalle di diavoli. Talvolta si facevano accompagnare da bambini. Giuravano fedeltà al diavolo, riferivano sulle loro attività malefiche, ricevendo da Satana consigli, lodi o reprimende. Poi banchettavano, danzavano e si abbandonavano a licenziosità di ogni genere.
Pierre de Lancre, il grande cacciatore di streghe francese dell’inizio del XVII secolo, riportò molte descrizioni di feste orgiastiche nelle province basche. Lì le streghe praticavano anche il vampirismo sui bambini, violavano le tombe e divoravano i cadaveri. In Germania, le streghe avevano invece un debole per gli escrementi umani. Altrove predominavano il sacrilegio e la bestemmia: le ostie venivano profanate in tutti i modi possibili.
In Scozia, forse per reazione all’austero regime presbiteriano, i sabba e le feste licenziose rispecchiavano le normali baldorie paesane. In Inghilterra, nel 1612, ai festeggiamenti di Malking Tower “vi erano cibarie, e precisamente carne, burro, formaggio, pane e bevande“. In seguito, nello stesso secolo, un altro cronista sottolineava l’abbondanza di vino, birra, brodo e carne. Le streghe svedesi prediligevano invece il latte, la zuppa e il pandolce.
Si riteneva che il sabba si svolgesse regolarmente il 31 ottobre (Halloween), il 30 aprile (la Notte di Valpurga) e in ognuna delle quattro festività pagane che erano state assorbite dal cristianesimo: la Candelora (2 febbraio), la vigilia di San Giovanni (il 23 giugno), la festa del raccolto (il 1° agosto) e San Tommaso (il 21 dicembre), ma forse erano più frequenti. Il numero di coloro che prendevano parte ai sabba era lasciato alla fantasia dei cacciatori di streghe. De Lancre parla di 100.000, ma nella maggior parte delle confessioni si citavano dai 50 ai 100 partecipanti.