Al di là di ciò che si pensa abitualmente, il fenomeno degli zombie sembra essere molto più reale di quanto non si creda. Nei paesi dove viene praticato il vaudou, come in molti stati dell’Africa centro-occidentale, non sono rari i casi di persone morte e sepolte, viste aggirarsi in stato confusionale da parenti e amici.
Nonostante gli zombie vengano confinati nell’ambito delle produzioni letterarie e cinematografiche, sembra ormai accertato che tali spaventose creature, o quantomeno esseri che presentano tali caratteristiche, esistano effettivamente. Molti studiosi di pratiche occulte, di magia nera e di stregoneria (tra i quali anche Montague Summers, uno dei più autorevoli in materia) sostengono che alcuni sciamani dell’Africa centro-occidentale riescano, attraverso pratiche necromantiche, a rendere i cadaveri capaci di rivivere, muoversi e parlare. L’effetto magico, però, ha poca durata e il rito da compiersi è talmente difficile e pericoloso che pochissimi, tra i più esperti, riescono ad ottenere il risultato voluto. È assai più sensato ipotizzare che gli zombie siano esseri viventi ai quali vengono somministrate sostanze che operano sui centri nervosi alterando la psiche. Queste droghe provocano una morte apparente da cui solo lo sciamano riesce a ridestare la vittima. Essa però non torna alla normalità per via delle lesioni psichiche irreversibili. Probabilmente viene usata una sostanza estratta da una pianta della famiglia delle solanacee, che provocherebbe appunto uno stato di morte apparente con arresto (o quantomeno estremo rallentamento) del battito cardiaco, perdita dei riflessi, totale abbassamento della temperatura, rigidità cadaverica, etc. Una sostanza antidoto permetterebbe poi di richiamare dal letargo la vittima.
È vero che alcuni individui indicati come zombie sono stati poi riconosciuti affetti da pesanti ritardi mentali o da idiotismo, ma ciò non basta a spiegare tutti i casi registrati, come quelli di persone morte e sepolte, che sono state riviste e riconosciute da parenti e amici. Un’altra spiegazione, assai debole, sostiene che le persone riconosciute siano sosia degli scomparsi. Tuttavia, risulta assurdo pensare che i sosia degli scomparsi fossero sempre affetti da ebetismo.
Un altro aspetto enigmatico, nella manifestazione dello “zombismo”, è il rapporto tra lo zombie e il suo padrone. Egli è assolutamente in sua balia e obbedisce solo a lui, il che fa supporre che anche se lo stato in cui si trova è dovuto a sostanze ipnotiche e catalettiche, vi debba essere anche un rapporto psichico col quale il “padrone” condiziona la coscienza e penetra nell’inconscio dello schiavo, dominandolo. La concezione profondamente animistica delle religioni africane, di cui è permeata la mentalità haitiana e che è ripresa nel vaudou, ha fatto nascere l’idea che gli zombie siano conseguenza di arcane pratiche magiche. Tali pratiche permettono di dissociare il corpo dal suo spirito animatore, dando luogo così alla creazione di queste sventurate creature.
Molto probabilmente, se gli zombie esistono, e molti fatti fanno supporre che il fenomeno sia reale, non è altro che una pratica criminale che, giocando sulla superstizione, sull’ignoranza e sull’esaltazione mistica, permette lo sfruttamento totale di alcuni individui, nella più ignobile delle forme. L’abbrutimento dell’individuo è ottenuto con mezzi oscuri e ignote sostanze le cui formule segrete vengono tramandate gelosamente tra pochi iniziati. È uno degli aspetti più macabri della religione vaudou, nonché una manifestazione aberrante degli eccessi cui può giungere l’animo umano.