Nel 1929 la sensitiva inglese Joan Grant visse un’esperienza di percezione extrasensoriale. Mentre soggiornava in una stanza d’albergo di Bruxelles ebbe una visione di un uomo nell’atto di suicidarsi. Il giorno dopo il gestore dell’albergo confessò che cinque giorni prima un ragazzo si era lanciato dalla finestra della sua camera.
È possibile che una persona si “sintonizzi” su eventi passati? Si, secondo la veggente inglese Joan Grant, convinta da un’esperienza da lei vissuta nel 1929. Mentre era in vacanza con suo marito, la Grant pernottò in una stanza d’albergo di Bruxelles. Per qualche inesplicabile motivo, la stanza la fece sentire a disagio, ma dato che non era disponibile nessun altro alloggio, decise di rimanervi. Suo marito pensò che le sue paure fossero assurde e uscì per delle commissioni.
La Grant decise di andare a letto dopo un bagno caldo ristoratore e una leggera lettura rilassante. Fu allora che successe qualcosa che la sconvolse. Mentre giaceva a letto, ebbe una spaventosa visione: un giovane, a quanto le parve di vedere, uscì di corsa dal bagno e si gettò a capofitto dalla finestra. Essa si aspettò di udire il tonfo del suo corpo che si sfracellava al suolo, ma non sentì nulla. Confusa, la sensitiva cercò di pregare, ma più tardi ebbe di nuovo la stessa visione.
Allora concluse che il senso d’angoscia che la stanza suscitava in lei doveva derivare da un fatto avvenuto in passato. Un suicida, pensò, un tempo doveva aver alloggiato in quella stanza, ed ora le comunicava la sua disperazione. Capì anche che avrebbe potuto liberare lo spirito del suicida, o qualsiasi cosa ossessionasse la stanza, fondendosi con esso. La sua paura più grande, però, era di finire col fondersi col suicida completamente, e di gettarsi anche lei dalla finestra.
Accettando il rischio, andò alla finestra e disse: “La tua paura è entrata dentro di me e tu sei libero“. Ripeté questo messaggio parecchie volte e poi sentì la stanza rischiararsi di colpo. Quando suo marito tornò, a tarda ora, la signora Grant lo rimproverò: “Sei un mostro, ecco cosa sei! Te ne sei andato lasciando a bella posta tua moglie a vedersela con un suicida! Per colpa tua, per poco non cascavo giù dalla finestra e mi rompevo il collo“. “Ma che cosa dici?“, replicò lui, “a cosa ti riferisci?“.
“Questa stanza era infestata da uno spirito“, lo informò la signora Grant. “Te l’avevo detto che c’era qualcosa che non andava qua dentro. Un tizio continuava a correre fuori dal bagno e a saltare dalla finestra. Ho dovuto scendere al suo livello e liberarlo, e praticamente sono arrivata fino all’orlo dell’abisso“. Il giorno dopo, la Grant controllò la storia col direttore dell’albergo. Seppe così che un suicidio era davvero avvenuto in quella stanza solo cinque giorni prima, quando il giovane che vi alloggiava si era “buttato dalla finestra“.