Nel 1957, la nota medium a scrittura automatica Geraldine Cummins venne contattata dalla Society for Psychical Research di Londra per fare da tramite nei confronti di un’anziana signora, morta da circa un anno, madre di uno dei membri della Società. In realtà, la Cummins non sapeva che dietro la richiesta si nascondeva un tentativo di verificare indirettamente le sue capacità medianiche.
Quando ciò che viene dichiarato da presunti spiriti trova conferma in qualche documento conservato negli archivi pubblici o nelle testimonianze di persone viventi, di solito si ritiene di avere una solidissima prova di sopravvivenza dell’anima alla morte. Per questa ragione, alcuni ricercatori ritengono particolarmente convincente un caso che porta un nome suggestivo, il caso del “Cigno del mare”, in cui un presunto spirito rivelò ricordi dettagliati che furono confermati dai vivi.
La donna che riuscì così bene a captare quel flusso di ricordi fu la medium a scrittura automatica Geraldine Cummins. Drammaturga e romanziera di successo oltre che medium, nell’agosto del 1957 la Cummins ricevette al proprio indirizzo in Irlanda una lettera da W. H. Salter, un funzionario della SPR (Society for Psychical Research) in Inghilterra. Nella lettera Salter spiegava che un membro della Società, che aveva perduto la madre l’anno precedente, desiderava “offrirle” l’opportunità di trasmettergli un messaggio.
Salter accennò che il fattore tempo era essenziale. “Entro la fine dell’anno il valore probativo del caso sarà diminuito dalla pubblicazione di alcuni fatti attualmente noti solo a pochissime persone“. Salter non rivelò esplicitamente alla Cummins che la persona morta da contattare aveva operato all’interno di circoli paranormali, e si servì di un pseudonimo per mantenere segreta la sua identità. Lo stesso Salter era l’autore dell’articolo di prossima pubblicazione, nel quale sarebbe stato svelato il vero nome dello spirito in questione.
Una volta resa pubblica quella informazione, sarebbe stato più difficile difendere ogni apparente contatto dalle accuse di truffa degli scettici. Meno era dato di sapere ad un medium, più convincente sarebbe risultata la prova. Per questo stesso motivo, Salter si era preoccupato di scegliere un medium proveniente da un altro paese che, a quanto gli risultava, non conosceva amici e parenti della defunta signora.
Geraldine Cummins accettò l’incarico. Salter si limitò a dirle che il suo “committente” era il maggiore Henry Tennant, nome che la Cummins disse di non aver mai sentito. Il 28 agosto diede istruzioni ad “Astor”, il suo spirito guida, di mettersi in contatto con la madre di Tennant. In stato di trance, la Cummins trascrisse le parole di Astor: “Mi appare come una donna molto anziana di circa 80 anni, molto fragile. Ha perso un figlio che all’epoca aveva diciannove o vent’anni, credo. Vedo il ricordo di quella notizia straziante. Ha lasciato una cicatrice nella mente. Ha un altro figlio molto caro. È un uomo di mezza età, poco più che quarantenne“.
Il giorno successivo ebbe luogo una seconda seduta, durante la quale l’anziana signora, di nome Win, rilevò tramite Astor che fin da bambina aveva avuto il dono della scrittura automatica e ora era impaziente di trasmettere un messaggio sull’opera da lei compiuta in vita nel campo del paranormale. Il messaggio che la Cummins trascrisse era rivolto a W. H. Salter: “Revoco completamente il mio divieto. In altre parole, mi affido a te ciecamente. Ti do mano libera. Pubblica ciò che vuoi“. Astor riferì che quel giorno Win aveva due compagni: un fragile ed anziano studioso, Gerald, e Francis, un giovane morto in un incidente sportivo di un paese straniero. I tre spiriti sembravano legati da un vincolo particolare, che Astor non comprendeva.
La Cummins cominciava a capire che Win e i due spiriti suoi compagni erano stati membri importanti della comunità parapsicologica. Durante una quarta seduta, tenutasi il 22 settembre, Astor riferì che Gerald “era il leader di un gruppo e desiderava servirsi di Winfred per alcune brevi comunicazioni“. Due giorni dopo, la Cummins apprese che il gruppo era formato dagli spiriti di persone vissute a Cambridge: il nucleo fondatore della SPR. Gerald non poteva essere altri che Lord Gerald Balfour, ex leader del Cambridge Group.
Win, ovvero Winfred, immaginò la Cummins, doveva essere la signora Willett, famosa per l’attività svolta in seno alla SPR nel campo delle corrispondenze incrociate. Probabilmente questa scoperta non rivelò alla Cummins nuove fonti di informazione sulla vita privata della signora Coombre-Tennant, poiché questa aveva sempre mantenuto il massimo riserbo in proposito. Ciò nonostante dopo solo sei sedute, la Cummins aveva raccolto molti particolari intimi, tanto che W. H. Salter una volta letti i documenti, si recò in Irlanda per confermare che la signora Willett era davvero come aveva intuito la Cummins, Winfred Coombre-Tennant.
I commenti in merito alla storia e alle vicende della famiglia, i pettegolezzi su amici e parenti, riferimenti all’attività del Cambridge Group, i ricordi d’infanzia e quelli legati ad Henry e alla morte del fratello Christofer durante la Prima Guerra Mondiale suonarono così veritieri ad Henry Tennant da indurlo a ritenere che Geraldine Cummins poteva averli appresi solo dalla madre. Nel quinto documento, per esempio, lo spirito comunicatore citava un verso di William Butler Yeats che Tennant riconobbe come uno dei preferiti della propria madre, in altre occasioni, l’entità ricordò le sue sorellastre nate dal primo matrimonio del padre, la casa del nonno in Galles e il servizio prestato come magistrato. Discusse anche di certi problemi coniugali di Myers. Il giovane Francis era il fratello di Gerald Balfour, morto in un incidente alpinistico in Svizzera.
Malgrado la dovizia di particolari che si rinveniva in tutti i documenti, alcune dichiarazioni sembravano frammentarie o oscure ad Henry Tennant. Nel quarto documento, per esempio, lo spirito concludeva con: “Confusione, non posso continuare. Ma il Cigno riposa su un mare nero“. Henry azzardò l’ipotesi che si trattasse di un riferimento, del tutto irrilevante, a Swansea (che vuol dire “mare dei cigni”), una cittadina vicina a quella in cui era nata la nonna gallese. Ma per Geraldine Cummins, quel frammento simboleggiava l’anima stessa di Winfred Coombe-Tennant, che scivolava come un cigno sopra il mare nero della morte.
Henry ammise che, malgrado qualche lapsus qui e là, la personalità della madre spiccava in ogni documento. C. D. Broad, sopravvivenzialista poco convinto, analizzò i documenti Cummins-Coombe-Tennant, in tutto quaranta, e concluse che il comunicatore parlava in vece di una “grand dame” risoluta, un’interessante combinazione di arroganza aristocratica, radicalismo politico, devozione materna e misticismo, che i suoi amici riconobbero sicuramente.
Ancora più rivelatore fu il giudizio espresso da Broad sul contenuto oggettivo dei documenti. Nella prefazione all’opera della Cummins “Swan on a Black Sea” Broad sottolineò che “in netta contrapposizione con i contenuti di molti messaggi medianici, i riferimenti non sono affatto vaghi, generici, metaforici o sibillini. Sono ricchi di dettagli estremamente precisi sulle persone o i luoghi citati, e sui fatti specifici in cui essi si inseriscono. Inoltre, della grande quantità di dichiarazioni precise e documentabili, quasi tutte corrispondono al vero, e anche quando viene commesso qualche errore questo viene quasi sempre corretto in un documento successivo“.
Solo un fenomeno paranormale, afferma Broad, può spiegare l’enorme quantità di informazioni dei primi sei documenti, più credibili dei successivi in quanto trascritti prima della pubblicazione dell’articolo di W. H. Salter sulla Willett. I particolari forniti alla Cummins vanno troppo oltre la portata di Salter e del maggiore Tennant, gli unici contatti viventi della Cummins in questo caso. Ciò indusse Broad a scartare la possibilità di un eventuale accesso a queste informazioni attraverso la telepatia. Lo stesso si dica della chiaroveggenza, dato che non esistevano pubblicazioni tanto approfondite sulla vita della signora Coombe-Tennant.
Broad scrisse che: “L’ipotesi a prima vista più immediata e plausibile è che la signora Coombe-Tennant, ovvero una parte o un aspetto di lei, fosse sopravvissuta alla morte del suo corpo e che di tanto in tanto ella guidasse, direttamente o indirettamente, la penna della medium a scrittura automatica Geraldine Cummins“. I documenti, sostenne Broad, devono la loro insolita prolissità al fatto che la Coombe-Tennant, anche lei medium, era “molto più pratica del mestiere degli spiriti sopravvissuti che, in genere, comunicavano tramite un medium“.